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Albo Pretorio Online

A seguito della determinazione dirigenziale n. 22 del 08.11.2018, il Comune di Contrada sta informatizzando tutti i propri servizi con la nuova software house "Halley informatica". Di conseguenza a partire da oggi, 24 gennaio 2019, il nuovo albo pretorio online è il seguente:

 

Albo Pretorio online 'Halley Informatica'

 

Tutte le pubblicazioni avvenute fino al 23 gennaio 2019, saranno comunque consultabili al solito indirizzo:

 

Albo pretorio

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San Michele Arcangelo e il pellegrinaggio sul Monte Faliesi 

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Onore ai nostri eroi

Onore ai nostri caduti

''Credo che la memoria dei combattenti e quella tragedia che fu la grande guerra nel giorno delle forze armate non possa essere separata da quella degli europei che negli anni successivi costretti in altri conflitti li hanno seguiti sulla dura strada del valore militare''... Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

 

Guerra Anno 1915-1918 Guerra Anno 1940-1943
Argenio Angelo - 03.11.1918 Addivinola Giovanni - 06.11.1941
Bucciero Grazio - 19.06.1916 Aliberti Pasquale - 17.06.1943
Donniaquo Alfonso - 19.09.1916 Ammaturo Emilio - 13.09.1943 
De Meo Matteo - 13.12.1916 Crocetta Nicolangelo - dicembre 1942
Del Gaizo Sabato - 23.06.1917 Del Gaudio Michele - 20.05.1942
Di Napoli Vincenzo - 24.05.1918 Del Franco Emanuele - dicembre 1942
Gaeta Vincenzo - 06.11.1918 Gaeta Francesco - 11.11.1940
Iasuozzi Carmine - 03.07.1916 Gaeta Giovannino -11.11.1940
Limone Sabato - 28.10.1918 Iannaccone Antonio - 19.12.1942
Limone Vincenzo - 25.04.1918 Iannaccone Ciro - 14.09.1943
Picariello Giovanni - 18.05.1917 Iannone Francesco - 13.03.1943
Rusolo Sabato - 23.06.1917 Maglio Brasile - novembre 1943
Saporito Lorenzo - 19.12.1917 Rusolo Pasquale - 11.08.1943
Tucci Ferdinando - 16.09.1916 Saporito Luigi Emilio - dcembre 1940
Vegliante Antonio - 18.07.1915 Spagnuolo Francesco Paolo - 24.03.1941
Vegliante Luigi - 18.06.1918 Urciuoli Angelo - 15.10.1944
Ventura Fortunato - 01.01.1916  
Zambella Giuseppe - 19.11.1915  

 

Sandulli Mercurio Alfredo, Tenente dei Carabinieri, insignito di medaglia d'oro al valor militare alla memoria, per essersi distinto, Comandante di sezione Carabinieri addetta al comando della eroica Divisione "Acqui" nell'isola di Cefalonia, nelle tragiche giornate che seguirono la proclamazione dell'armistizio dell'otto settembre 1943, durante le quali la Divisione, perduto completamente ogni collegamento con la Patria e con altri reparti, attaccata da preponderanti forze nemiche, fu sopraffatta. Catturato con altri trecento ufficiali delle varie armi, si offrì spontaneamente al plotone di esecuzione, affrontando serenamente con fierezza di soldato e con stoica fermezza la morte.

Fulgido esempio di onor militare e di cosciente dedizione alla patria (24 settembre 1943).

 

Antonio Ammaturo, assassinato a Napoli il 15 luglio 1982 dalle Brigate Rosse, dirigente della Squadra Mobile di Napoli, impegnato in rischiose operazioni di Polizia Giudiziaria si prodigava con eccezionale spirito di sacrificio ed alto senso del dovere per mantenere forza alla legge nella lotta contro la delinquenza politica e comune, sempre fronteggiata con fermezza e coraggio.

E' stato insignito dal Ministro degli Interni di medaglia d'oro al valor civile il 20 maggio 1983.

 

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Napoli, il Premio per Antonio Ammaturo

Premio Antonio Ammaturo Legalità Città di Napoli(14.07.2019) La manifestazione - ospitata nella splendida struttura dell'Università Federico II, dopo i saluti del rettore Gaetano Manfredi - vedrà la partecipazione di numerose autorità civili e militari e sarà animata da un dibattito, moderato dalla inviata di "Repubblica" Conchita Sannino, al quale parteciperanno oltre al questore Alessandro Giuliano e del capo della polizia Franco Gabrielli, anche il procuratore della Repubblica di Napoli Gianni Melillo, l'ex presidente del Tribunale di Napoli Carlo Alemi (che fu giudice istruttore del processo e tenace indagatore dei patti scellerati stretti tra terroristi e camorristi), oltre che Mariacristina Ammaturo, una delle figlie del dirigente ucciso.

 

Aveva visto, con qualche decennio di anticipo rispetto all'introduzione della norma, il voto di scambio politico- mafioso. In un'epoca di omertà e silenzi incrociati, aveva denunciato le connessioni tra la sete di appalti delle cosche e le strategie d'espansione della politica guasta. "( I clan, ndr) hanno bisogno dell'uomo politico. E l'uomo politico, specie sotto elezione, ha bisogno di questa gente", indicava Antonio Ammaturo, allora capo della Squadra Mobile di Napoli. Poco dopo, il 15 luglio 1982, veniva ucciso in piazza Nicola Amore, insieme con l'agente scelto, suo autista, Pasquale Paola. Trentasette anni fa. Bersagli - insieme - della viltà criminale delle BR, e di un intreccio di interessi dei terroristi con la camorra cutoliana, su cui la giustizia non è mai riuscita ad ottenere certezze. Un sacrificio che domani alle 11 sarà ricordato, ancora una volta, con la giornata dedicata al Premio Ammaturo, che si svolgerà nel complesso monumentale dei Santi Marcellino e Festo, in centro storico, alla presenza del questore Alessandro Giuliano e del capo della polizia Franco Gabrielli. La manifestazione - ospitata nella splendida struttura dell'Università Federico II, dopo i saluti del rettore Gaetano Manfredi - vedrà la partecipazione di numerose autorità civili e militari e sarà animata da un dibattito, moderato dalla inviata di "Repubblica" Conchita Sannino, al quale parteciperanno oltre a Giuliano e a Gabrielli, anche il procuratore della Repubblica di Napoli Gianni Melillo, l'ex presidente del Tribunale di Napoli Carlo Alemi (che fu giudice istruttore del processo e tenace indagatore dei patti scellerati stretti tra terroristi e camorristi), oltre che Mariacristina Ammaturo, una delle figlie del dirigente ucciso. Un documento video toccante ed inedito, mostrerà per la prima volta immagini private familiari di Ammaturo e ripercorrerà, con proprie dichiarazioni ai giornali e l'audio di una intervista radiofonica, le analisi lucide pronunciate dall'allora capo della Mobile. "Cutolo? Un cialtrone. Ma ha fortuna in una società che non funziona ", disse a Paese Sera. Parole che, insieme all'arresto del figlio del super padrino, dovettero contribuire alla sua condanna a morte. "Ammaturo è stato un precursore, ha visto e inquadrato in anticipo dinamiche criminali che noi oggi diamo per scontate. Anche per questo, oltre che per il suo sacrificio, costituisce un esempio per tutti noi. Il Premio si ripropone di tenerlo vivo, è fondamentale ricordare la sua azione e il suo coraggio", sottolinea il questore Giuliano. Ulteriore momento di riflessione sarà la partecipazione dell'attore Renato Carpentieri. Al termine, verranno premiate tre operazioni di polizia particolarmente meritevoli.

 

Polizia, Gabrielli a Napoli per il Premio Ammaturo: "Bisogna scegliere da che parte stare"

(15.07.2019) "Esecrazione pubblica e indulgenza privata non vanno bene, oggi più che mai dobbiamo essere consapevoli e scegliere da che parte stare". Lo ha detto il capo della Polizia Franco Gabrielli, parlando a Napoli alla consegna dei Premi Ammaturo. "Credo che pubblico e privato debbano sovrapporsi, non si può essere amici di tutti - ha proseguito - e ci sono tante parti del Paese dove permangono zone grigie che devono essere dissipate". Poi Gabrielli ha aggiunto: "A volte constatiamo con amarezza che in Europa non si sia ancora presa coscienza di quanto sia pericoloso, anche per quei Paesi, l'infiltrazione della criminalità organizzata, della capacità di infiltrarsi nelle istituzioni, nel mondo dell'economia". Il capo della polizia è intervenuto al dibattito organizzato nel complesso monumentale dei Santi Marcellino e Festo della Federico II. Presenti, tra gli altri, il rettore Gaetano Manfredi, il sindaco de Magistris, il prefetto Carmela Pagano, il questore Alessandro Giuliano, il procuratore della Repubblica di Napoli Gianni Melillo, l'ex presidente del Tribunale di Napoli Carlo Alemi (che fu giudice istruttore del processo e tenace indagatore dei patti scellerati stretti tra terroristi e camorristi), oltre che Mariacristina Ammaturo, una delle figlie del dirigente ucciso. L'incontro è stato moderato dall'inviata di Repubblica Conchita Sannino. Sono stati premiati gli agenti che hanno lavorato per l'arresto di boss Marco Di Lauro. Al personale dell'Ottava sezione Catturandi della Squadra Mobile della Questura di Napoli è stato assegnato il "Premio Antonio Ammaturo Legalità città di Napoli", giunto alla decima edizione. "Evidenziando elevate capacità professionali, acume investigativo, tenacia e determinazione operativa, riuscivano, con altre articolazioni investigative, a trarre in arresto Marco Di Lauro - si legge nelle motivazioni della Commissione, presieduta da Carlo Alemi - Le energie profuse nel corso di tutti questi anni per il raggiungimento di questo straordinario obiettivo sono state notevolissime: oltre 700 decreti di intercettazione emessi dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, 1530 utenze telefoniche intercettate, 56 autovetture monitorate e circa 132.000 ore di registrazioni ambientali. L'operazione, ampiamente ripresa dagli organi di informazione sia nazionali sia internazionali, ha contribuito a rafforzare il prestigio delle istituzioni. Chiaro esempio di impegno, dedizione, sacrificio e coraggio". A essere premiati anche gli uomini della squadra di polizia giudiziaria del Commissariato di Castellammare di Stabia. "Per aver condotto articolate ed incessanti attività di indagine che consentivano all'Autorità giudiziaria di emettere un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un pluripregiudicato, ritenuto responsabile dei reati di rapina aggravata e lesioni gravi nei confronti di due anziani coniugi" si legge nelle motivazioni. di RICCARDO SIANO

   

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Giovedi 11 dicembre 2008 alle ore 16:00, alla presenza del Prefetto di Bologna Dott. Angelo TRANFAGLIA, nel Salone della Guardia della Prefettura di Bologna si è commemorato il Vice Questore Aggiunto Dott. Antonio AMMATURO, medaglia d'oro al valor civile, ucciso da terroristi delle brigate rosse il 15 luglio 1982.

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